Tennis

Sinner, terrore a Torino: la frase sull’infortunio spaventa

Jannik Sinner a TorinoSinner impeganto a Torino parla di infortuni (Foto IG @janniksin - sport.forumfree.it)

Jannik Sinner continua a brillare alle ATP Finals, ma alcune sue parole dopo l’ennesima vittoria hanno fatto tremare i tifosi azzurri.

La stagione del campione altoatesino è stata fin qui semplicemente straordinaria. Vittorie pesanti, continuità di rendimento, una crescita tecnica e mentale che ormai lo collocano stabilmente tra i migliori del circuito mondiale.

Eppure, anche nei momenti di massimo splendore, Sinner riesce a sorprendere con la sua schiettezza, lasciando trapelare riflessioni che mostrano il lato più umano e riflessivo del ragazzo di San Candido.

Sinner parla di infortuni

Dopo il trionfo su Zverev, che gli ha spalancato la porta verso le fasi decisive del torneo, il tennista azzurro si è lasciato andare a una battuta che, pur pronunciata con il sorriso, ha suscitato un leggero brivido tra i presenti.

Infatti, al termine della partita, Jannik ha incontrato due ospiti d’eccezione nel backstage del Pala Alpitour: Federica Brignone, la campionessa dello sci italiano, e Gleison Bremer, difensore della Juventus. Entrambi stanno vivendo un periodo di riabilitazione dopo infortuni che li hanno costretti a fermarsi per diverse settimane. Tra chiacchiere, risate e un clima di grande cordialità, Sinner ha scherzato sulla loro condizione fisica, lasciandosi sfuggire una frase che non è passata inosservata: “Per questo ho scelto il tennis”.

Sinner parla di infortuni

Sinner a Torino con Brignone e Bremer (Foto IG @federicabrignone – sport.forumfree.it)

Una battuta, certo, ma anche un segnale. Perché il tema degli infortuni è uno dei pochi aspetti che, in questa stagione perfetta, ha destato qualche piccola preoccupazione. Lo stesso Sinner, in passato, aveva accennato a fastidi fisici gestiti con grande attenzione dal suo staff tecnico. Nulla di grave, ma quanto basta per far capire quanto sia sottile il confine tra la prestazione al massimo livello e il rischio di compromettere la stagione. Le sue parole, dunque, suonano come un sorriso ironico ma anche come un pensiero sincero di chi sa bene quanto la salute del corpo sia un elemento fondamentale per restare competitivo.

Senza ombra di dubbio, la sua scelta giovanile di abbandonare lo sci per il tennis oggi appare più che mai azzeccata. Cresciuto tra le Dolomiti, Sinner era un talento naturale anche sulle piste, ma la decisione di dedicarsi alla racchetta gli ha permesso di costruire una carriera in cui la prevenzione e la gestione fisica giocano un ruolo chiave. Il tennis, infatti, pur essendo estremamente logorante dal punto di vista mentale, consente un controllo maggiore sui carichi di lavoro e sulle fasi di recupero, soprattutto per chi, come lui, cura ogni dettaglio in maniera quasi maniacale.

Però, dietro quella frase scherzosa, si intravede anche la consapevolezza di un atleta che ha imparato a conoscere i propri limiti e a non sfidarli inutilmente. A Torino, Sinner continua a macinare gioco e risultati, trascinato da un pubblico che lo ama e lo sostiene come una rockstar. Ma sotto la superficie di quel sorriso timido si nasconde la determinazione di un professionista che non lascia nulla al caso. Perché per arrivare dove è arrivato — e per restarci — serve non solo talento, ma anche la capacità di ascoltare il proprio corpo. E Jannik Sinner, a soli ventitré anni, sembra già averlo capito meglio di chiunque altro.

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