Per Jannik SInner non c’è pace neanche a ridosso dell’esordio nelle Finals. L’annuncio di poche ore fa ha sconvolto tutto lo staff e i tifosi.
Da settimane Jannik Sinner è al centro di un vortice mediatico che poco ha a che fare con il tennis. Dopo una stagione eccezionale, segnata dai trionfi a Wimbledon, Australian Open e Parigi-Bercy, il numero uno del mondo ha dovuto fronteggiare un clima di polemiche alimentato dalla sua scelta di non partecipare alla Coppa Davis. Una decisione che, nonostante i chiari motivi legati alla gestione fisica e mentale in vista delle ATP Finals di Torino, ha scatenato un’ondata di critiche ingiuste. C’è chi lo ha accusato di “non essere abbastanza italiano”, chi ha messo in dubbio il suo spirito patriottico, chi ha letto nella sua riservatezza un presunto distacco dal Paese che rappresenta.
Le parole di Corrado Augias di qualche mese fa (Un italiano per caso, figlio dell’ambigua situazione di quella città del Trentino-Alto Adige) hanno fatto probabilmente da apripista ad altri opinionisti che hanno riaperto un dibattito sull’identità di un atleta che, a soli 24 anni, porta con sé il peso di un simbolo nazionale. Così Sinner, stanco di essere etichettato, ha deciso di rispondere a modo suo: senza troppe polemiche: “Sono orgoglioso di essere italiano, sono molto felice di essere nato in Italia e non in Austria, o da un’altra parte… secondo me questo Paese merita molto di più”. Una frase semplice, pronunciata con spontaneità, che per la maggior parte degli italiani ha rappresentato un chiarimento definitivo e un atto di appartenenza. Ma, come spesso accade, il confine tra sincerità e polemica è sottile. E stavolta a sentirsi ferita è stata proprio la sua terra d’origine.
Paradosso Sinner, ora ad attaccarlo è l’Alto Adige : “Quella stessa Austria ti ha difeso”
In Alto Adige, le parole di Jannik Sinner hanno suscitato una reazione forte da parte di una parte della comunità sudtirolese. In particolare, il comandante provinciale dei Fucilieri dell’Alto Adige, Christoph Schmid, ha inviato una lettera aperta al campione, sottolineando la complessità dell’identità culturale del territorio e invitandolo a riflettere sul peso delle sue parole. Questa stessa Austria che ‘rifiuti’ si è instancabilmente impegnata per i diritti della popolazione sudtirolese in decenni difficili – si legge nella lettera – politicamente, diplomaticamente e culturalmente. Senza questo impegno, la nostra attuale autonomia, la nostra prosperità e forse persino il tuo dialetto pusterese, unico e familiare, difficilmente sarebbero sopravvissuti. Una risposta dura, che evidenzia la sensibilità di una regione abituata a convivere con più anime linguistiche e identitarie.

Paradosso Sinner, ora ad attaccarlo è l’Alto Adige : “Quella stessa Austria ti ha difeso” – Sport.forumfree.it (screen Youtube)
Gli Schutzen, associazione storica di matrice culturale tedesca, hanno ricordato come le parole di un personaggio pubblico come Sinner possano avere effetti profondi nel delicato equilibrio tra le comunità italiane e germanofone. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, ha provato a smorzare i toni, definendo la polemica “inutile” e sottolineando che Sinner “è italiano come tutti noi”. Tuttavia, il caso resta emblematico di quanto ogni dichiarazione del tennista venga ormai scandagliata in ogni sfumatura. Da “non abbastanza italiano” a “troppo italiano”, Jannik Sinner si trova oggi protagonista di un paradosso che sta sfiorando ormai il ridicolo.

"Sinner non ha rispetto": ha rifiutato anche questo, ora è troppo - Sport.forumfree.it (screen Youtube)









