Un viaggio tra i ricordi quello di Christian Chivu: ha rischiato la vita, l’incidente è stato un trauma per l’allenatore che ora ringrazia chi lo ha aiutato.
Nel mondo del calcio si può rischiare la vita tanto quanto negli altri sport. Sfortunatamente, citando fonte enciclopedica, c’è una lunga lista di calciatori che hanno avuto malori mortali in campo o prima o dopo un match come Miklos Feher, Piermario Morosini o Davide Astori, tutti rimpianti dai tifosi e dai loro cari ogni giorno che passa. Parlare di uno sport sicuro al cento per cento sarebbe quindi sbagliato.
Anche l’attuale allenatore dell’Inter, Christian Chivu, ha rischiato grosso in campo e se non fosse stato per il provvidenziale intervento di qualcuno che per fortuna sapeva il fatto suo, forse oggi non sarebbe qui, seduto sulla panchina lasciata da Simone Inzaghi e al comando di una delle squadre più forti della Serie A in cui ha pure giocato come difensore, ai tempi d’oro del team.
Chivu ha giocato come terzino tra il 1997 ed il 2014, chiudendo la sua carriera dopo 115 presenze, 3 reti e 7 anni trascorsi con la maglia blu e nera. Il difensore ha militato anche in Nazionale per un periodo importante ma non è lì che ha avuto la sua esperienza più spaventosa. Tutt’altro: è proprio con la maglia dell’Inter che avrebbe potuto – a sua detta almeno – anche perdere la vita in campo.
Il ricordo di Chivu: “Mi hanno salvato la vita”
L’incidente che Chivu ha ricordato poco prima della gara casalinga del Verona contro l’Inter al Bentegodi – conclusasi 2-1 per i nerazzurri alla fine – farà venire i brividi ai tifosi dell’Inter: era il giorno 6 gennaio 2010 e in quell’occasione, si giocava contro il Chievo, altra squadra veronese che ai tempi militava in Serie A. Dopo un duro scontro con Sergio Pellissier, Chivu riportò un gravissimo trauma cranico.

Chivu, gli hanno salvato la vita (Reddit.it) – www.Sport.ForumFree.it
Lo scontro con il giocatore parve subito molto grave e addirittura, il terzino venne ricoverato d’urgenza in terapia intensiva dove subì un intervento lo stesso giorno: da allora, non avrebbe più giocato senza un apposito casco protettivo che ricorda quello che Peter Cech, portiere della squadra della Repubblica Ceca, avrebbe indossato per tutta la carriera o quasi per lo stesso motivo.
Oggi, Chivu è grato a quei medici e pensa che senza di loro, sarebbe morto: “Sono passati molti anni… Per me è stata una rinascita perché ho visto un altro modo di fare cose. Ho perso molto quel giorno ma ho guadagnato tanto”, afferma l’ex calciatore e coach dell’Inter in carica. “Una città che mi ha dato tanto perché in ospedale mi salvarono la vita e io li ringrazio dopo tanti anni. Verona è fantastica”. Insomma, vincere al Bentegodi per Chivu ha avuto tutto un altro significato questa domenica.

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