Fioccano critiche verso i vertici del calcio, in molti si scagliano contro la gestione di Ceferin che la starebbe facendo davvero grossa.
Il mondo del calcio italiano, già alle prese con mille problemi interni, si ritrova ancora una volta a discutere delle scelte che arrivano dall’alto, quelle che influenzano il destino dei campionati nazionali e delle società che li compongono.
Negli ultimi tempi, infatti, si respira un’aria pesante: molti dirigenti e addetti ai lavori lamentano un’eccessiva distanza tra chi governa il calcio e chi, ogni giorno, lo vive concretamente nei club. E se le critiche non mancano, quelle che arrivano da Napoli hanno sicuramente fatto più rumore delle altre.
Ceferin deve stare attento, l’avvertimento dalla Serie A
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è tornato a far parlare di sé con dichiarazioni che hanno acceso il dibattito non solo in Italia, ma anche in Europa. In una delle sue solite interviste senza freni, ha puntato il dito contro la gestione dello Stadio Maradona, lamentando il fatto di non poterlo gestire in autonomia come vorrebbe. Secondo il patron azzurro, il sistema attuale limita fortemente le potenzialità delle società e impedisce di modernizzare gli impianti sportivi, un tema che da anni tiene banco nel nostro calcio.
Però, il punto più forte del suo discorso non riguarda solo la situazione napoletana. De Laurentiis ha colto l’occasione per lanciare un attacco frontale ai massimi vertici del calcio mondiale, vale a dire Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, e Gianni Infantino, presidente della FIFA. Le sue parole, come sempre, non hanno bisogno di interpretazioni: “Il signor Ceferin e il signor Infantino devono stare attenti a ridurre il valore dei campionati nazionali. Perché poi rimarranno solo Napoli, Roma, Inter, Milan, Juve. Che facciamo i nuovi stadi se poi gli altri non ci sono? Allora facciamo solo un campionato europeo e cambiamo le regole del gioco”.

De Laurentiis critica Ceferin e la gestione dei vertici del calcio (Foto IG @equipoarrow
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Una provocazione, certo, ma che tocca un nervo scoperto. Da tempo, infatti, si parla del rischio che i campionati nazionali vengano svuotati di interesse a causa della crescente importanza delle competizioni europee e dei nuovi format voluti proprio da Ceferin. Molti presidenti, non solo in Italia, temono che si vada verso un calcio d’élite, in cui pochi club si dividono i riflettori e gli introiti, lasciando indietro tutte le altre realtà.
Sulla gestione di Ceferin le critiche non mancano, e anzi si sono intensificate negli ultimi mesi. C’è chi gli rimprovera una politica troppo concentrata sulla UEFA Champions League e poco attenta ai bisogni dei campionati minori. Altri, invece, gli imputano di non aver saputo gestire con equilibrio il rapporto tra le federazioni e i club più potenti, alimentando tensioni che potrebbero esplodere da un momento all’altro.
In questo contesto, le parole di De Laurentiis non sono solo uno sfogo personale, ma anche il riflesso di un malcontento più ampio che attraversa tutto il calcio italiano. Senza ombra di dubbio, la sua uscita non passerà inosservata, e anzi potrebbe riaccendere una discussione che era rimasta sopita ma mai davvero risolta: quella sul futuro del calcio e sul potere, sempre più concentrato, dei suoi vertici internazionali.

Critiche per Ceferin: sta sbagliando tutto (Foto IG @laziochannel.it
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